Un libro inconsueto, come il suo autore, viaggiatore-scrittore, uomo che
ha attraversato le grandi speranze del Novecento per poi cercare nuove
ragioni in remote latitudini del mondo.
Non un diario o un’autobiogra a, anche se qui dentro c’è tutta una vita
in cui molti potranno riconoscersi. Piuttosto un viaggio a ritroso, dietro
ai fallimenti e alle delusioni della grande utopia comunista. Ma anche
dietro a quel patrimonio di idee e di sentimenti di quanti – e Tito Barbini
tra loro – si sono spesi generosamente per un’idea che prometteva
giustizia, eguaglianza, libertà.
Come in un romanzo, in queste pagine si intrecciano la Storia maggiore
e quella minore. I grandi personaggi come Mitterrand, Berlinguer,
Gorbaciov e le persone che solo gli affetti custodiscono nel ricordo,
come il padre, operaio comunista. I ricordi personali – dall’infanzia a
Cortona al Sessantotto, dall’impegno nel Partito ad Arezzo al Comitato
Centrale del PCI – e i grandi scenari nazionali o i misteri di Italia, a
partire dalla Loggia P2 di Gelli.”
Una miniera di vicende e di ritratti in punta di penna. Cinquant’anni di
vita politica e istituzionale nel filo di un racconto che me e testa e cuore.
Il viaggio più di cile e più emozionante di un uomo che non ha smesso
di gonfiare le vele verso nuovi orizzonti.
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