Penso di scrivere un nuovo libro. Il titolo? Penso a qualcosa di questo genere: " Il fiume Mekong, fra la tragedia e l'incanto"
Qualcuno ha scritto che non si vive nel fiume Mekong, ma nella sua descrizione.Proverò a riordinare le diverse esperienze che ho vissuto per il fatto di aver compiuto questo viaggio in due tempi separati tra loro, a distanza di un anno l’uno dall’altro.Una sola sarà la storia, perché le emozioni non hanno avuto interruzioni. A distanza di tempo penso che sia stato il viaggio più difficile, certamente quello che mi ha contagiato di più nella ricerca della verità su quello che resta delle mie appartenenze ideologiche.Una sorta di naufragio delle utopie, in un fiume rosso, di fango e di sangue. E come ad ogni naufrago si fa strada la terra. Ho camminato sui sentieri della vecchia Indocina, quelli che dal fiume portano alle città e ai villaggi dell’interno. Su, sempre più su dalle regioni del sud est asiatico per arrivare oltre, fino al tetto del mondo.Questo libro, oltre che un viaggio è un’espiazione. L’espiazione appartiene a chi scrive, una sottile linea d’ombra che finalmente mi sono deciso ad attraversare, il viaggio, invece, vorrei che appartenesse a tutti. Mi ha accompagnato ovunque il sorriso misterioso e arcano dei Buddha, presenza assidua e insistente. Affiora da ogni pietra scolpita nei templi e nelle facce dei coraggiosi monaci. In quelli dormienti di Angkor, nella giungla cambogiana, o quelli in carne e ossa e pronti alla lotta che ho incontrato nelle città birmane o negli altipiani del Tibet.
Ciao,
RispondiEliminati ho aggiunto tra i miei blog amici!
Spero non ti dispiaccia!
Bella l'idea di un nuovo libro, un viaggio che prima o poi farò!
Ormai lo sai che "ti adoro" e quindi qualunque nuova iniziativa per un tuo libro da me sarà sempre accolta con gioia!!!
RispondiEliminaLa Cambogia è in fondo un paese poco conosciuto, come tutti quei paesi dove grosse e grasse comitive organizzate vanno sempre e solo negli stessi posti... Come possono sentire il mistero di Ankor se ci vai con una guida che sventola un ombrellino colorato per evitare che qualche "avventuroso" gitante si perda tra le meravigliose rovine???
Ma sono certa che tu, con la tua sensibilità, avrai colto senz'altro lo spirito della Cambogia, un paese misterioso e i cui abitanti, nonostante gli anni del sangue e del dolore, non hanno perso la capacità di credere nella magia!!! Hai conosciuto Somaly Mam o almeno ne hai sentito parlare???
Un abbraccio
Francesca
Quando esce?... Scherzo, ma non troppo.... l'idea mi piace molto, spero che l'idea vada in porto...
RispondiEliminaTu scrivi! a che pagina sei? :)
RispondiEliminaTutti
quelli della nostra generazione (anche io ho superato i 50) hanno da raccogliere i resti del naufragio politico....Ma cosa c'è dopo... ..oltre il naufragio...cosa riusciranno a costruire le nuove generazioni...? Questa è la mia profonda curiosità...e speranza.