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lunedì 24 maggio 2010

La libreria "Il viaggiatore immaginario" presenta il mio libro ad Arezzo


Dal Vietnam al Tibet, dal delta del Mekong alle sue lontane sorgenti. Su questo itinerario reale se ne dipanerà un altro, non meno impegnativo e complesso, che porterà l’autore protagonista a ripercorrere mentalmente la sua vita a ritroso, proprio come sta facendo col grande fiume. È tipico di Barbini condurre ogni viaggio sul doppio binario del presente e del passato, usando i posti in cui si trova come porte temporali per i luoghi della propria anima. Dopo l’ex blocco comunista di Caduti dal Muro, spunto di riflessioni su ideali e realtà politiche, lo scritto- re toscano torna a percorrere e a scrivere dell’Asia, e questa volta lo fa navigando lungo uno dei suoi fiumi più importanti, che taglia da nord a sud l’Indocina, e bagna Tibet, Birmania e Tailandia, e poi ancora Laos, Cambogia e Vietnam. Durante I giorni del riso e della pioggia il bagaglio esistenziale del viaggiatore si alleggerisce, come stem- perato nella massa d’acqua del grande Mekong che egli sta risalendo «come un vecchio barcone incrostato di conchiglie, sabbia e antico cordame». E in questo lento andare, con quel senso di libertà che non serve ad ag- giungere quanto piuttosto a ripulire, l’uomo riesce pian piano a sollevare se stesso e a svincolarsi – quasi – dal peso di domande e inquietudini accumulato in una intera esistenza. Perché tutto quel che si fa tornare a galla scorre a pelo d’acqua con gran facilità.

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