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mercoledì 5 dicembre 2012

Ritorno in Patagonia





E così sono di nuovo in viaggio. E di nuovo mi sto dirigendo verso i luoghi che sempre di più sono diventati i miei “luoghi dell'anima”, la Patagonia e la Terra del Fuoco. Luoghi dove riesco a sentirmi a casa, benché in modo diverso che ad Arezzo con le persone a cui voglio bene. Luoghi che mi sono entrati nel sangue e che mi aiutano a restituirmi a me stesso.

Starò via almeno due mesi: un periodo molto lungo per una vacanza, ma direi giusto per
 un viaggio autentico, che come tale richiama un'esperienza umana, da coltivare, da fare crescere. So di essere fortunato: mi posso permettere di fare ciò che davvero mi piace.
Viaggio per inseguire nuove storie. Viaggio per continuare a scrivere libri di viaggio. E viaggiando cercherò di non perdermi. Qui, e sulle pagine della mia moleskine, cercherò di scrivere una sorta di diario di bordo.
Il viaggio di quest'anno è  sulle tracce dell'ultimo pirata della Patagonia. Spero di regalarvi un altro libro di viaggio.
Spero di non annoiarvi. Ma se non vi annoierò non sarà solo merito mio. In realtà in viaggi come questo succedono tante cose strane, irrilevanti o importanti, diversissime tra loro. Cose che comunque in qualsiasi parte del mondo hanno spesso un nesso che le lega l’una all’altra. E' un po' la storia del battito di farfalla a San Francisco che provoca un terremoto a Tokio. O viceversa..


1 commento:

  1. Patagonia e Terra del Fuoco (così come il Canada) sono sempre stati i miei sogni non realizzati.
    Ti seguirò perciò su questo blog, per "viaggiare" con te.
    Buon viaggio!

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