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venerdì 25 luglio 2008

Devi voler andare a Calcutta


Ho scattato questa bellissima foto in un mio recente viaggio a Calcutta.

In alcuni giorni ho girato quasi tutta la città: il mercato dei fiori, il ponte Hoogly, l’Indian Museum, Victoria Memorial, la casa dei lebbrosi, gli istituti di Maria Teresa , vari Templi, il giardino botanico, Tagores’ house, ma per me il bello di Calcutta sono le strade con la gente, soprattutto i giovani , i loro sorrisi, la loro disponibilità, la loro voglia di comunicare.

I primi giorni non riuscivo a capire come mai una città così difficile viene chiamata "la città della gioia". Poi ho capito, ma l'impatto non è facile. All'inizio pensi di trovarti di fronte ad una sorta di discarica umana. Non è normale quel che si vede per le strade di Calcutta, gli odori, le loro abitudini, l'indigenza, la vita e la morte sui marciapiedi, il traffico, il caldo, l’inquinamento, e finchè non si prova non si può sapere come sarà la nostra reazione.

Devi voler andare a Calcutta.

Le prime ore saranno terribili e dovrai misurarti con tutto quello che è diverso da te, scoprire gli ultimi tra gli ultimi. Quando questa sensazione di smarrimento e di paura sarà passata allora scoprirai la grande cifra di umanità e ritrovare la voglia di reagire

2 commenti:

  1. Non sono mai stata a Calcutta, ma quello che racconti mi fa venire in mente la mia prima volta in India, la mia prima volta a Bombay.
    L'impatto è stato violento e io non me l'aspettavo!!! Ho pianto, Tito, tutte le mie lacrime alla vista delle Bidonvilles, dei bambini macilenti lungo la strada, delle mille e mille mani che si allungavano per chiedere qualcosa... e quando le mia lacrime si sono esaurite, allora ho cominciato a vedere i sorrisi, la luce, la gioia di chi, pur non avendo niente, ha tutto ciò di cui un essere umano ha veramente bisogno!!!
    Francesca

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  2. Sì Tito la tua descrizione è azzeccata, la mia prima volta a Calcutta è stata devstante, sono scoppiato a piangere come un bambino poi ci sono passato altre due volte e ho cominciato a capire l'umanità che mi circondava e alcuni incontri che ho fatto per strada sono assolutamente indimenticabili.

    Ciao Marco

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